Chiarimenti sul diritto di prelazione Castello Orsini
Cari concittadini, Noi siamo abituati a dire sempre la verità e ad agire nell’interesse prima della collettività e poi del singolo, sempre secondo le leggi.
Data:
27 Ottobre 2021

Cari concittadini,
Noi siamo abituati a dire sempre la verità e ad agire nell’interesse prima della collettività e poi del singolo, sempre secondo le leggi.
Dispiace che per screditare l’Amministrazione, alcuni attori della vita politica morlupese, abbiano messo “in piazza” vicende private di una persona anziana, diffondendole artatamente sui social network, quando in forza del loro potere di Consiglieri comunali avrebbero potuto fare richieste di informazioni in forma più discreta. Hanno invece preferito sacrificare la dignità di una persona anziana.
Questa volta parliamo dell’esercizio del diritto di prelazione su una porzione del Castello Orsini di Morlupo. Tale immobile è vincolato da un Decreto Ministeriale del 17-01-1977, vincolo visibile anche sul sito “vincoli in rete”. Questo prevede che l’aspetto del Castello rimanga nella sua forma originale, prescrive che per qualsiasi operazione di trasferimento di proprietà del bene, lo Stato, possa esercitare il diritto di prelazione per acquistare il bene allo stesso prezzo. Lo dice l’art 62 del D.Lgs 42/2004, che attua l’art.9 della nostra Costituzione: “La Repubblica … tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico nazionale”.
L’immobile fu acquistato nel 1990, pagato ufficialmente 75 milioni di lire. In tale occasione il notaio non applicò questa norma di prelazione, che era già definita nella Legge del 1 giugno 1939, N.1089. L’atto quindi risultava viziato.
Nel 2021 la proprietaria ha deciso di mettere in vendita l’immobile. L’acquirente si è rivolto a un notaio che ha esaminato le carte, notando il vizio dell’atto di acquisto del 1990. Ciò non permetteva di passare direttamente alla vendita. La proprietaria quindi, per continuare la vendita, visto che il notaio del 1990 è deceduto, tramite il nuovo notaio, ha dovuto effettuare “in sanatoria” questa notifica postuma per l’atto del 1990. Poi avrebbe dovuto effettuare una seconda notifica per la nuova vendita del 2021.
Il Ministero, ricevuta la notifica relativa all’atto del 1990, ha dichiarato di non essere interessato, idem la Regione. Il Comune ha ricevuto a sua volta la proposta, che essendo in sanatoria è fatta al prezzo dichiarato nell’atto di acquisto del 1990 (75 milioni di lire). Infatti la Legge prescrive che il Comune può acquistare il bene “al medesimo prezzo stabilito nell’atto di alienazione o al medesimo valore attribuito nell’atto di conferimento.”, non un euro di più, pena il danno all’erario.
Inizialmente abbiamo cercato di capire quale fosse l’immobile in oggetto e in che stato di manutenzione fosse. Abbiamo preso appuntamento con la proprietaria specificando che volevamo visitare l’immobile per valutare se esercitare o meno il diritto di prelazione. Abbiamo effettuato un sopralluogo alla presenza della signora, di suo nipote, del loro architetto di fiducia e dei tecnici comunali.
L’appartamento in oggetto, di circa 200mq, presenta una deturpazione, infatti parte del tetto originale è stata smontata per consentire la realizzazione di un terrazzino (visibile da google maps), operazione di cui la Sovraintendenza Archeologica ha chiesto il ripristino da diversi anni. I tecnici hanno constatato la permanenza di tale deturpazione e la presenza di superfetazioni aggettanti nella corte interna.
Abbiamo valutato che potesse essere l’occasione di tutelare un bene che deve essere della cittadinanza e realizzare dei servizi culturali all’interno di Piazza Giovanni XXIII, in maniera da far rivivere quella parte del centro storico. Pertanto abbiamo avviato l’iter di manifestazione del diritto di prelazione, con conseguente delibera di consiglio comunale.
La proprietaria poi ha comunicato che non era più interessata a vendere il bene, ma l’atto di riferimento della procedura è quello del 1990 e la vendita è già avvenuta.
A settembre è poi stata ricevuta dal Sindaco, alla presenza del tecnico comunale, ai quali ha raccontato delle sue difficoltà fisiche e delle vicende della sua famiglia. Di ciò ha tenuto conto la Giunta che, nel proseguire l’iter di acquisizione, ha deliberato ritenendo doveroso assicurarsi che vengano adottate soluzioni relative al futuro domicilio della attuale proprietaria.
Nonostante 30 anni fa sia stato leso il diritto di tutti i Morlupesi e dello Stato ad acquisire e godere di un bene storico, sia stato deturpato un bene della nostra storia, siano state potenzialmente violate delle Leggi dello Stato, l’Amministrazione ha ritenuto giusto tutelare tutte le parti.
L’atto di acquisizione per prelazione è di legge unilaterale. I tempi di tale operazione di acquisizione, se si perfezionerà, non saranno immediati e passerà diverso tempo.
Speriamo che queste informazioni abbiano chiarito al meglio la situazione e smentito le “fake news” diffuse con faziosità.
Crediamo che la politica sia una cosa seria, nobile, un servizio per la comunità e che questi atteggiamenti contribuiscano, assieme alle vicende nazionali, a far perdere fiducia nel futuro e nelle istituzioni a tutta la cittadinanza.
L’Amministrazione Comunale
Ultimo aggiornamento
27 Ottobre 2021, 10:31